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5ª Domenica di Pasqua - Anno A
"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me"

5ª Domenica di Pasqua - Anno A
"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me"

Questa mattina abbiamo appena vissuto una bellissima celebrazione eucaristica nella casa provinciale, presieduta da padre Jean Paul Etumba, parroco della parrocchia Ssaint Jean Paul II. Cristo non ci abbandona nell'immensa missione di proclamare la salvezza di Dio nel mondo. Non siamo soli. Le sue parole rassicurarono i discepoli e li confortarono "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me". In questa tempesta, la fede in Gesù Cristo ci rassicura.

A volte anche noi siamo sopraffatti dalle sfide multisettoriali. E la crisi sanitaria globale dovuta alla pandemia di Covid-19 ha aggravato questa ansia. Ci si chiede: quanto vale la nostra salute e qual è il miglior rimedio per il Covid-19? Cosa accadrà a noi e al nostro mondo? I lavoratori si chiedono: perderemo il lavoro? Gli studenti: finiremo quest'anno accademico? I viaggiatori: torneremo a casa? Pensiamo a coloro che vivono giorno per giorno la crisi confinati. Che cosa faranno? Queste domande ci preoccupano maggiormente quando vediamo l'attuale situazione nel nostro paese: incertezza politica, insicurezze sociali, aumento dei prezzi di mercato, afro-scetticismo di fronte a questa malattia da un lato e confusione nella salute a causa della difficoltà di osservare i gesti di barriera da parte della stragrande maggioranza della popolazione dall'altra parte. Tutto ciò può farci arrabbiare. Chi può rispondere a tutte queste domande che ci assalgono? Nessuno.

La parola di Dio, sì. Il vangelo di questa domenica ci invita alla fede. Credere in Gesù Cristo è credere in Dio Padre nostro. "Chiunque mi abbia visto ha visto il Padre" disse Gesù a Filippo. A Tommaso disse: "Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno va dal Padre senza attraversarmi”. Dio è relazione, comunicazione: le domande di Filippo e Tommaso sono le nostre domande oggi. Gesù risponde loro chiaramente. Ci chiede di entrare in un cammino di fede. Domenica scorsa abbiamo visto che Lui è la porta che conduce al Padre. Oggi ci rivela che è la via, la verità e la vita, non è una via, ma l'unica via che conduce al Padre. Credere in Gesù significa basare tutta la nostra vita sulla fede nella sua presenza attiva in questo mondo e nelle nostre vite. Credere in Gesù è comprendere lo scambio d'amore che mantiene con il Padre. È in questa vita intima che il Signore vuole addestrare i suoi discepoli e ciascuno di noi. Questa vita intima che rivela la vita relazionale che è Dio stesso! Dio è relazione, unità nella diversità, comunicazione e dialogo dell'amore. Dio ci ama, ama questo mondo per la cui conversione noi discepoli missionari dobbiamo lavorare, perché il Signore "ama la buona legge e la giustizia", ​​come ci ricorda il salmo 32.

La fede, una strada da percorrere: la nostra fede in Dio, spetta a noi nutrirla, coltivarla, prendercene cura come un fiore bello e profumato. Questa fede non è un obiettivo, è una strada da percorrere. La Chiesa, corpo di Cristo, ci offre tutto il nutrimento necessario per il viaggio: la Parola di Dio e i sacramenti, la preghiera, la vita fraterna, perché la nostra fede è sinonimo di vita. Ci apre a ciò che possiamo trovare di più bello sulla terra, la vita divina, che permette a Gesù di dire "Io sono nel Padre e il Padre è in me!" Perché questa fede è verità. Contemplando Gesù, per grazia del dono dello Spirito, è la Santissima Trinità che si dona a noi, per noi stessi e per la salvezza del mondo.
Buona domenica e vi auguro tante buone cose!
 
P. Léonard NDJADI NDJATE
Missionario Comboniano


 

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